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Dal 22 al 24 gennaio 2021 lo spazio ONE Contemporary Art ospita l’installazione finale del workshop “Esplorare la distanza”, condotto da remoto dall’artista svedese Cecilia Jansson, terza tappa del progetto dedicato agli under 25 “SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente”, ideato dalla Collezione Peggy Guggenheim insieme a Swatch Art Peace Hotel.

L'installazione sarà visibile sui canali social della Collezione Peggy Guggenheim.

 

 

 

 

La Collezione Peggy Guggenheim insieme a Swatch Art Peace Hotel apre il 2021 con il workshop di Cecilia Jansson “Esplorare la distanza”, 3° appuntamento del progetto SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente.

 

La Collezione Peggy Guggenheim prosegue il suo dialogo con gli “young adults”, offrendo loro la possibilità anche a distanza di interagire con giovani artisti di fama internazionale e conoscere la loro pratica artistica grazie al progetto "SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente", quattro workshop ideati insieme a Swatch Art Peace Hotel.  Sarà l’artista svedese Cecilia Jansson la protagonista di questo terzo appuntamento, con il laboratorio “Esplorare la distanza”, che si terrà da remoto dal 22 al 24 gennaio 2021. Grazie al linguaggio dell’arte, che attraverso la sua universalità crea ponti tra generazioni e paesi lontani, in questo momento in cui i musei e i luoghi della cultura rimangono chiusi il progetto dà più che mai voce sia ai giovani artisti che ai partecipanti stessi ai loro workshop creando uno scambio continuo di idee e riflessioni.

 

Il laboratorio è come sempre gratuito e su prenotazione a partire dal 4 gennaio, fino a esaurimento posti. L’8 e 18 gennaio si terranno su Zoom due incontri preparatori con l’artista, aperti a tutti, con la partecipazione al primo incontro dell’8 gennaio anche di Carlo Giordanetti, CEO Swatch Art Peace Hotel, e Karole P. B. Vail, direttrice Collezione Peggy Guggenheim. 

 

Attraverso il disegno, il workshop, che sarà condotto dalla Jansson in inglese, affronta il tema del corpo umano inteso come strumento di misura e limite. Il distanziamento sociale, attuato in questi mesi, ha posto l’attenzione sui confini fisici e relazionali di ciascun individuo rendendo tutti maggiormente consapevoli sia della propria presenza corporea che dell’impatto psicologico ed emotivo che vicinanza e distanza fisica portano con sé. Grazie al confronto, a compiti ed esercizi assegnati dall’artista stessa, i partecipanti al laboratorio potranno elaborare queste tematiche, offrire le proprie interpretazioni e creare disegni e opere su carta di grandi dimensioni. Le tecniche impiegate saranno il disegno, il collage, l’assemblaggio. Il laboratorio, che indaga il limite fisico come possibilità narrativa, si concluderà con un’installazione simbolica delle sagome dei corpi disegnate dai partecipanti, e non solo. Alla prima parte del workshop, che prevede la realizzazione di un disegno del proprio corpo secondo le istruzioni date dall’artista stessa in un tutorial, tutti infatti possono partecipare, spedendo poi il proprio lavoro entro il 13 gennaio 2021 a: Dipartimento Educazione, Collezione Peggy Guggenheim Dorsoduro 701, 30123 Venezia. 

 

“Il lavoro di Cecilia Jansson durante la sua residenza allo Swatch Art Peace Hotel di Shanghai mi ha affascinato dal primo momento, grazie alla capacità dell’artista di integrare l’essere umano nel suo lavoro, rendendolo al tempo stesso oggetto di rappresentazione e soggetto attivo”, afferma Carlo Giordanetti. “In questo suo workshop, che segna una tappa significativa nella nostra collaborazione con la Collezione Peggy Guggenheim, Cecilia ha saputo coniugare l’essenza della sua visione con le circostanze attuali, e sono certo che dal lavoro suo e dei giovani partecipanti nascerà una interessante idea di nuova comunità, forse la sfida più impellente di questo periodo storico. Siamo curiosi ed entusiasti di poter iniziare il nuovo anno a fianco della Collezione Peggy Guggenheim, all’insegna di un progetto artistico realmente inclusivo, aperto a tutti e particolarmente ai più giovani, perfettamente nello spirito del dialogo di Swatch con l’arte contemporanea”.

 

La collaborazione con Swatch Art Peace Hotel permette la partecipazione di due artisti emergenti a livello internazionale, come Cecilia Jansson e S.O.B, che sono stati in passato ospiti della residenza d’artisti ideata da Swatch. Aperta nel 2011 per volontà del Presidente di Swatch Nick Hayek, lo Swatch Art Peace Hotel riunisce sotto lo stesso tetto creativi di varie discipline, arti visive, performance, danza, musica, scrittura, fotografia e video, e offre loro la possibilità di vivere e lavorare per alcuni mesi a Shanghai portando avanti in piena libertà la propria ricerca creativa. Lo Swatch Art Peace Hotel ha ospitato finora 370 artisti da più di 50 nazioni. Questa comunità di creativi ha reso la residenza un laboratorio di sperimentazione, incontro, scambio culturale e centro nevralgico della creatività contemporanea in città. La volontà di creare uno spazio ed una comunità intorno all’idea di libera espressione contraddistinguono il legame che Swatch ha con l’arte da più di trent’anni: allo Swatch Art Peace Hotel si traduce in un spazio di assoluta libertà artistica. Da qui nasce il desiderio di sostenere la Collezione Peggy Guggenheim e di condividerne i valori, non solo in qualità di socio storico di Guggenheim Intrapresæ, ma anche, nel 2020, nel valorizzare e sostenere la creatività contemporanea con questa ulteriore iniziativa.

  

Nell’affrontare i temi della contemporaneità attraverso la lente dell’arte, SuperaMenti. Pratiche artistiche per un nuovo presente rientra nella collaborazione, nata nel 2018, tra la Collezione Peggy Guggenheim e ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile che si occupa di promuovere i 17 Obiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, toccando in particolare il goal 4, istruzione di qualità.

 

Harper's Bazaar è media partner del progetto.

 

Il programma espositivo della Collezione Peggy Guggenheim è supportato dal Comitato Consultivo del museo. I progetti educativi correlati all’esposizione sono realizzati grazie alla Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz. Le mostre della Collezione Peggy Guggenheim sono realizzate con il sostegno degli Institutional Patrons, EFG, Lavazza, Sanlorenzo, e le aziende del gruppo Guggenheim Intrapresæ. 

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